Se la pittura si trasforma in architettura: Austin di Ellsworth Kelly
Non era stata ancora inaugurata e qualcuno l'aveva già paragonata alla Chapelle du Saint-Marie du Rosaire, realizzata da Henri Matisse tra il 1949 e il 1951 in Provenza, e alla Cappella Rothko a Houston, luogo di culto aperto a tutte le religioni del mondo che contiene quattordici dipinti dell'artista americano Mark Rothko.
E in effetti, il paragone potrebbe essere calzante: Austin è l'opera più imponente - e la prima architettura in assoluto - mai realizzata dal pittore Ellsworth Kelly, tra i maggiori esponenti dell'Espressionismo Astratto americano e della corrente dell'Hard Edge Painting. Un'architettura che l'artista progettò poco prima di morire, nel 2015, e che è stata ultimata nel febbraio 2018 grazie a una campagna di fundraising lanciata dal Blanton Museum of Art di Austin, in Texas.
Pensato "senza un intento religioso", come tenne a precisare Kelly, l'edificio è dedicato alla gioia di vivere e la bellezza della vita. Qui si viene per meditare, per immergersi nel silenzio e per contemplare i giochi di luce creati dalle vetrate colorate. Sviluppata su una superficie di circa 250 mq, Austin è realizzata in cemento armato ed è stata posizionata all'interno del giardino del museo. Si può dire che traduca in architettura la ricerca artistica di Kelly: le vetrate colorate raccontano i suoi esperimenti con la griglia cromatica, mentre le sculture all'interno dell'edificio la sua passione per le forme totemiche.
L'apertura dell'edificio (il 18 febbraio 2018) è stata accompagnata dall'inaugurazione della mostra Form into Spirit: Ellsworth Kelly’s Austin, che contestualizza l'opera architettonica raccontando l'intera carriera dell'artista.