I Rising Talent di Maison&Objet
Luci puntate sull'Italia. E sei designer emergenti - selezionati da altrettanti maestri del settore - a rappresentare il nuovo design italiano. È il tema dell'ultima edizione dei Rising Talent Awards della fiera parigina Maison&Objet, iniziativa di talent scouting che ogni anno si rivolge a una nazione diversa per presentarne le promesse più interessanti. L'obiettivo è quello di trasformare la fiera in un'occasione per scoprire le traiettorie del design del futuro e per conoscerne gli attori protagonisti.
Al centro del programma di quest'anno è l'Italia, con il suo sottobosco di giovani creativi capaci di dialogare sia con l'artigianato che con le imprese. A selezionarne sei sono stati Andrea Branzi, Piero Lissoni, Luca Nichetto, Giulio Cappellini, Rossana Orlandi e Rosita Missoni. Ognuno di loro ha dovuto indicare il nome di un giovane designer italiano (o che risiede in Italia), diventandone così il mentore. I Rising Talent prescelti sono Federica Biasi, Antonio Facco, Marco Lavit Nicora, Kensaku Oshiro e Guglielmo Poletti. In uno spazio espositivo ad hoc, hanno potuto presentare le opere più significative del loro percorso. Conosciamoli meglio.
Federica Biasi
Selezionata da: Andrea Branzi
Antonio Facco
Selezionato da: Giulio Cappellini
Ha solo 26 anni, eppure Antonio Facco è già un talento nel captare i cambiamenti della società e tradurli in arredi contemporanei. Merito del suo approccio multidisciplinare che abbraccia design del prodotto e di interni, ma anche grafica, fotografia e allestimento. Tutto contribuisce a dare forma ai suoi pensieri. Dopo la laurea allo IED di Milano, viene subito notato da Giulio Cappellini. Inizia così una serie di collaborazioni nella progettazione di esposizioni, negozi e lavori di comunicazione. Poi, nel 2017, la prima collezione insieme: la serie di tavolini di vetro Luce, caratterizzata da forme geometriche e rigorose. Accanto al lavoro con Cappellini, Antonio Facco affianca collaborazioni con Antolini, Bolon, AgustaWestland e Mohm. Per i Rising Talents Awards, Giulio Cappellini non poteva che scegliere lui: «I suoi progetti non sono mai scontati perché sono una sintesi di un processo di ricerca mentale e di sensibilità. Penso che Facco sia uno dei rappresentanti più interessanti delle nuove tendenze del design italiano.» Alla fiera parigina, Facco porta una serie di opere che spaziano dal design del prodotto a quello degi interni, ispirate alla percezione del tempo.
Federico Peri
Selezionato da: Luca Nichetto
Evoca il lavoro dei grandi maestri del design, eppure non manca di creare appigli alla contemporaneità. Non nasconde di essere affascinato dalla storia Federico Peri, classe 1983: le sue opere immergono in un passato-presente ricco di citazioni, reinterpretate però in modo personalissimo. Uno stile scolpito dall'esperienza accumulata a Parigi, dove si è trasferito dopo la laurea allo IED grazie a una borsa di studio. Qui ha avuto modo di incontrare Erwan Bouroullec e Matali Crasset, due grandi fonti di ispirazione. Rientrato in Italia, ha lavorato per Vudafieri Saverino Partners per poi fondare il proprio studio. Oggi collabora con FontanaArte e con la galleria di design milanese Nilufar, che rappresenta i suoi prodotti in edizione limitata. A sceglierlo per i Rising Talents Awards è stato Luca Nichetto: «Nel suo lavoro, vedo un’attitudine naturale nel pensare a prodotti sempre legati alla creazione di un’esperienza. Può essere percepita attraverso la materialità degli oggetti oppure dall’ambiente creato dai prodotti stessi». A Maison&Objet, Federico presenta la sua ricerca su polifunzionalità e illuminazione attraverso alcuni prodotti in edizione limitata e oggetti di produzione seriale.
Kensaku Oshiro
Selezionato da: Piero Lissoni
Bastano poche parole per definire Kensaku Oshiro, e sono quelle di Piero Lissoni, suo mentore a Maison&Objet: «il suo lavoro rappresenta il legame tra la cultura semplice/complicata giapponese e quella complicata/semplice occidentale». Nato nel 1977 sull’isola di Okinawa, in Giappone, Kensaku si è trasferito presto a Milano, conseguendo una laurea in Industrial Design alla Scuola Politecnica di Design nel 1999. Al capoluogo lombardo deve importanti traguardi, come la collaborazione quasi decennale con Lissoni Associati e poi, dopo un'esperienza a Londra presso la BarberOsgerby, l'inizio di una carriera in proprio e la realizzazione di progetti per grandi aziende di design come Boffi, De Padova, Glas Italia, Kristalia, Ligne Roset, Poltrona Frau, e Zanotta. Tanti i riconoscimenti internazionali: dal primo premio al Design Report Award del Salone Satellite Milano del 2006 fino al Young Designer Talent Japan Edition nel 2016. La fiera parigina è diventata l'occasione per tracciare un percorso attraverso i suoi lavori più significativi.
Marco Lavit Nicora
Selezionato da: Rosita Missoni
Vive a Parigi, dove ha fondato nel 2014 lo studio Atelier LAVIT, ma non ha mai smesso di guardare all'Italia. Anzi, Marco Lavit Nicora è un ponte tra due culture: a dare forma alle sue idee sono spesso eccellenze artigiane italiane. Più che semplici arredi, le sue opere sono architetture contraddistinte dalla tensione tra matericità e leggerezza. Ad aver plasmato il suo gusto sono gli studi internazionali all’Ecole Speciale d’Architecture di Parigi e al Royal Melbourne Institute of Technology, ma anche le collaborazioni con Riccardo Blumer e con lo studio parigino LAN Architecture. Per la Biennale di Architettura del 2014 ha realizzato la sua opera simbolo, la seduta in ferro e cuoio Venezia, in seguito esposta anche al Centre Pompidou in occasione della retrospettiva dedicata a Le Corbusier. Un lavoro nato da una considerazione ben precisa sulla sedia, che secondo Marco rappresenta «l’esercizio più completo per un designer: è l’oggetto che più sollecita il nostro corpo, quasi come un vestito». A fargli da mentore per i Rising Talents Awards è Rosita Missoni, colpita dalla «leggerezza delle sue opere, nonostante le fondamenta nel design classico». A Maison&Objet ha esposto alcuni arredi prodotti in esclusiva da Nilufar Gallery a Milano, oltre a un progetto ancora in fase di studio.
Guglielmo Poletti
Selezionato da: Rossana Orlandi
La sua ricerca si basa sul rapporto tra materia, equilibrio e fragilità. Attraverso le sue opere, Guglielmo Poletti indaga il concetto di semplicità come risoluzione della complessità. Classe 1987, dopo gli studi a Milano ha conseguito un Master in Contextual Design alla Design Academy di Eindhoven, dove vive tutt'ora. L'esperienza accumulata nella città olandese ha forgiato il suo approccio al design, votato alla sperimentazione. A rimanerne affascinata è Rossana Orlandi, che l'ha selezionato per i Rising Talents Awards con queste motivazioni: «Quello che mi ha colpito nel suo lavoro è la semplicità portata all’estremo, al punto da diventare elemento caratterizzante e intrinseco. In lui vedo un pensiero lineare e dinamico, costantemente in movimento e già orientato verso progetti futuri.» A Maison&Objet sarà possibile vedere alcuni dei suoi pezzi più importanti oltre alla celebre Equilibrium Stool, acquisita dal Design Museum di Gent per la sua collezione permanente.